Le regole della casa del sidro è un bellissimo romanzo di formazione. Quella di Homer Wells è una formazione che gli ha richiesto una vita intera per essere portata a termine: dopo una permanenza lunghissima all’orfanotrofio in cui è nato durante la quale gli vengono insegnate le basi dell’ostetricia e delle pratiche dell’aborto, che il suo mentore Wilbur Larch esegue su tutte le donne che ne fanno richiesta, Homer fa il suo tardivo ingresso nel mondo esterno quando, dopo essersi accorto di ritenere l’aborto una cosa sbagliata, si trasferisce insieme a una coppia di coetanei, Wally e Candy, ad Ocean’s View, dove la famiglia del primo gestisce una grande azienda che si occupa della coltivazione delle mele. Anche qui la felicità tarda ad arrivare perché quella che conduce ad Ocean’s View è una vita a metà fra la voglia di essere padrone del proprio destino e il grande senso di colpa che prova nei confronti di Larch e dell’orfanotrofio, a metà fra l’amore che scopre di provare per Candy e la grande amicizia che lo lega a Wally, fino all’esplosione finale di questi conflitti interiori che gli faranno finalmente rendere conto che giusto e sbagliato, bianco e nero, sono ideali che difficilmente trovano una chiara manifestazione nel mondo reale.
A differenza di altri romanzi di Irving, come Il mondo secondo Garp e Hotel New Hampshire, caratterizzati da una scrittura e un andamento brillanti e imprevedibili, Le regole della casa del sidro è invece un romanzo molto più classico: la sua trama scorre lineare e lentamente, anche probabilmente visto il peso del tema trattato. Il filo conduttore di tutte le vicende è infatti un argomento molto scomodo per l’America degli anni ’80 in cui è uscito il romanzo, ovvero quello della pratica dell’aborto volontario: sarà questa a spingere il dottor Larch ad abbandonare Boston e a ritirarsi in un paesino rurale dove poterla esercitare clandestinamente; sarà questa la lezione più importante che egli impartirà ad Homer, ma sarà anche questo il motivo che lo allontanerà da lui e che gli farà invece incontrare Wally e Candy, che lo porteranno a vivere con loro mandando così in frantumi la speranza di farne l’erede della sua missione.
A rendere il romanzo speciale, al di là del cammino di formazione e di questo ingombrante filo conduttore, sono senza ombra di dubbio i suoi personaggi: ognuno di essi, dal principale comprimario al bambino meno importante dell’orfanotrofio, è caratterizzato da Irving con una cura invidiabile, che vede il suo massimo risultato nel Dottor Larch e in Melony, la bambina rude e maleducata che spende la sua gioventù all’orfanotrofio con Homer e il resto della sua vita a cercarlo. Ma anche le infermiere, la madre di Wally e il padre di Candy, insomma: davvero tutti.
Sarebbe stato bello scrivere che Le regole della casa del sidro è un bel romanzo che però tratta un tema oggi non più attuale, ma purtroppo così non è. Sì, perché anche 32 anni dopo la sua uscita quello dell’aborto volontario rimane un tema scottante e quasi tabù, visto e considerato che nel mondo muoiono ancora ogni anno diverse migliaia di donne per il cattivo svolgimento di questa pratica, costrette a ricorrervi in clandestinità in troppi paesi del mondo, anche in alcuni che dovrebbero essere considerati “avanzati”. In un tempo in cui si vocifera che si concederà anche ai farmacisti di poter diventare obiettori di coscienza, la missione del Dottor Larch ci sembra ancora oggi, ahimè, un atto di ribellione.
Editore: Bompiani
Pagine: 624
ISBN: 9788845293214
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