La casa sul lago è il primo romanzo di David James Poissant, autore americano già conosciuto per la apprezzatissima raccolta di racconti Il paradiso degli animali, pubblicata sempre da NN Editore nel 2015, uno dei titoli più rappresentativi del loro catalogo.
Vista la mia avversione naturale nei confronti della forma racconto che non manco mai di citare, nonostante l’unanimità dei pareri positivi non mi sono mai avvicinato a Il paradiso degli animali e sono stato particolarmente felice quando ho saputo che Poissant si sarebbe cimentato anche con un romanzo.
Nella piena tradizione del romanzo famigliare americano, La casa sul lago racconta l’ultimo weekend che la famiglia degli Starling passa nella loro casa delle vacanze sul lago Christopher prima che i genitori la vendano per trasferirsi definitivamente in Florida. La famiglia è composta da Richard e Lisa, una coppia di settantenni borghesi prossimi alla pensione; i due figli Michael e Thad, un commesso alla Foot Locker col vizio dell’alcool e un aspirante poeta sempre un po’ fatto che lotta con la depressione; i rispettivi compagni Diane e Jake, una maestra d’arte in una scuola elementare che vorrebbe essere un’artista e un pittore di straordinario successo con un blocco creativo e una grave dipendenza dal sesso.
Arrivati a la casa sul lago, subito il primo giorno, la famiglia assiste a un evento tragico che sconvolge per sempre la loro permanenza lì: un bambino cade dalla barca di fronte alla loro e affoga. A niente serve il tentativo di Michael di buttarsi in acqua per provare a salvarlo: rimedia solo una brutta botta alla testa nel risalire e un trauma difficile da superare.
Si scatena così, all’improvviso, un vortice di dolore che spazza via ogni buona intenzione negli Starling di passare un’ultima settimana in allegria in famiglia. Ognuno di loro, partner inclusi, si trova a dover fare i conti con le proprie paure e con i propri segreti, sia personali sia di famiglia. Crollata la serenità, crollano anche le maschere e ognuno di loro non può fare altro che mostrarsi agli altri per quello che è realmente. Anche la casa sul lago si rivela per quello che era diventata negli ultimi anni: un teatro dove tutti mettevano in atto il rituale borghese della vacanza perfetta in cui tutti si è felici e, soprattutto, in cui si deve dare l’idea che la vita fuori da lì stia andando alla grande.
La casa sul lago non è un romanzo rivoluzionario né particolarmente originale. È molto americano, molto classico, ma è scritto e strutturato molto bene. Poissant è stato molto bravo nel caratterizzare i propri personaggi e le loro relazioni, fulcro di ciascun romanzo famigliare, e a rivelare capitolo dopo capitolo sempre qualcosa in più su di loro.
È un romanzo che mette bene a nudo i meccanismi contorti e paradossali della vita in famiglia, di tutto ciò che rimane taciuto e inaffrontato in nome di quel quieto vivere che è un ideale in realtà più raggiungibile e più sostenibile sulla lunga distanza se le cose degli altri si sanno e se si affrontano insieme, anche trovando qualche compromesso. I problemi non sono soltanto nel rapporto tra genitori e figli e nella complessa rete di aspettative e responsabilità tra di loro; sono anche e soprattutto nelle tre coppie, nella loro difficoltà di stabilire un territorio comune in cui ci sia spazio per i desideri, le esigenze e le ambizioni di entrambi, anziché costruire rapporti che sono in realtà bolle di soffocamento per la personalità più accondiscendente tra i due. Ma alla fine della permanenza, la casa sul lago avrà reso tutti un po’ più ammaccati, qualcuno quasi spezzato, però più uniti.
Editore: NN Editore
Pagine: 324
ISBN: 9788894938807
Link utili: La pagina dell’editore – Il sito dell’autore
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