A fine anno mi piace sempre guardarmi indietro e stilare statistiche e classifiche, cose totalmente inutili che però mi divertono molto. Visto che scelgo i libri senza alcuna premeditazione (non faccio percorsi di lettura o scelte in base a genere, editore, nazionalità, ecc.), a fine anno cerco di fare ordine e tracciare una mappa delle mie letture durante l’anno. Quello che ne viene fuori a volte mi sorprende, altre no, ma mi aiuta a cercare di capire cosa mi piace.
Libri letti: 50 (+4)
Pagine totali: 22.210 (+5.221)
Media pagine per libro: 444 (+77)
Prima statistica interessante che non mi ha sorpreso, ho letto molti più mattoni degli altri anni (la media si è alzata di circa 77 pagine rispetto al 2019) e ho avuto la definitiva conferma di una cosa che prima sospettavo e basta: sono un tipo da romanzi lunghi. O meglio, in realtà mi trovo molto bene anche sui medi, diciamo quindi che non sono un tipo da romanzi brevi. Nel breve faccio spesso fatica a entrarci e, a meno che non siano parecchio espliciti, ho difficoltà a interpretaril. Mi sfuggono. Credo che sia dovuto anche a una difficoltà mia personale, ovvero quando comincio qualcosa di nuovo (che sia un libro, un film, un videogioco) il primo approccio mi stanca tantissimo e sicuramente mi perdo anche qualcosa in quella fase. Le cose lunghe mi danno il tempo di ambientarmi e magari ricostruire quello che non ho afferrato, quelle brevi appena ci sono dentro finiscono.
Autori letti: 44
Autori ricorrenti durante l’anno: 4
I 50 libri che ho letto quest’anno sono stati scritti da 44 autori diversi. Quelli di cui ho letto più libri durante l’anno sono infatti soltanto quattro: Emmanuel Carrère e Don Robertson (3), Mircea Cartarescu e Michel Houellebecq (2).
Autori nuovi: 31
Autori già letti in passato: 13
Di questi 44 autori, ben 31 li ho letti per la prima volta. Quelli da cui sono tornato sono quindi 13, e sono: Kader Abdolah, Nickolas Butler, Mircea Cartarescu, Joe R. Lansdale, Maja Lunde, Larry McMurtry, China Miéville, Mikael Niemi, Jon K. Stefansson, John Steinbeck, Jesmyn Ward, Colson Whitehead, John Williams.
Nazioni di provenienza degli autori: 18
Nazioni ricorrenti durante l’anno: 6
Questo invece mi ha sorpreso! So benissimo di avere un debole per gli autori americani, ma non credevo fossero così predominanti, ecco. Sono infatti ben 19 gli autori americani che ho letto quest’anno. Seguono Inghilterra, Italia e Norvegia con 3. Sono invece 2 per Francia (seconda però per libri che invece sono 5, ovvero 3 di Carrère e 2 Houellebecq) e Olanda.
Case editrici: 27
Case editrici ricorrenti durante l’anno: 10
Case editrici nuove: 7
Qui direi che sono stato molto più equilibrato che con la nazionalità. Sono ben 27 le case editrici da cui ho attinto. Di 8 ho letto più di un romanzo: Bompiani ed Einaudi (5), Adelphi e Iperborea (4), Marsilio, NN Editore, Nutrimenti e Sur (3), Feltrinelli e Voland (2).
E sono ben 7 le case editrici che ho letto per la prima volta: Carbonio, effequ, Fandango, HarperCollins, Lindau, Nutrimenti, Perrone.
Ed eccoci alla fine. Non mi sono venute in mente altre statistiche da inserire ma sono più che aperto ai suggerimenti, scrivetemi pure se c’è qualcosa che vi incuruisisce così vedo di aggiornare l’articolo con più dati.
Bel post, l’ho condiviso con i miei amici.