Joe R. Lansdale – La sottile linea scura

Joe R. Lansdale - La sottile linea scuraLa sottile linea scura è sicuramente il miglior romanzo di Joe R. Lansdale fra tutti quelli che ho letto. Apparentemente è molto semplice, ma credo che Lansdale abbia saputo amalgamare alla perfezione più generi narrativi e sia riuscito a toccare contemporaneamente tutti i temi a lui più cari.

Principalmente definirei La sottile linea scura un romanzo di formazione: un ragazzino ancora innocente passa le sue prime vacanze estive nella nuova città a investigare su un vecchio mistero, un caso irrisolto in cui persero la vita due giovani ragazze. Per risolvere questa indagine il giovane Stanley entrerà per la prima volta in contatto con alcuni aspetti della vita di cui non era ancora a conoscenza: la sessualità, l’omosessualità, la violenza sulle donne, il razzismo, il dolore, la morte. La bravura di Lansdale sta nell’aver saputo fondere ottimamente una letteratura di genere, quindi più improntata all’intrattenimento, alla narrativa tout-court, più matura, creando così un romanzo molto completo che riesce nell’arduo compito di accontentare ogni tipo di lettore.
Leggere questo libro è anche un’occasione per conoscere, seppur non approfonditamente, la contraddittoria America degli anni ’50 che fa da sfondo alla vicenda, fatta sì di cinema all’aperto, rock’n’roll e sognatori ma anche di donne che vivono nell’ombra e alla mercé degli uomini, e “negri”, come li chiamano gli ignoranti nel romanzo, sfruttati e isolati dai bianchi per bene.

Editore: Einaudi
Pagine: 296
ISBN: 9788806219321

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